Renato Meucci
Innanzi tutto un grazie per avermi inviato un CD che non esito a definire "unico" e che ritengo non possa essere stato suggerito da altri che da un consulente sapiente e preparato come Marino Anesa. Finalmente, mi son detto, qualcosa di non scontato e prevedibile.
Ho così potuto ascoltare per la prima volta un brano di Domenico Gatti, autore che ammiro moltissimo come trattatista, ma di cui non avevo avuto occasione di ascoltare la musica. Desidero comunque sottolineare in generale la qualità della altre scelte e, non da ultimo, quella di un compositore moderno di talento.Certo non posso fare a meno però di riconoscere che il brano di Amilcare Ponchielli si staglia ben sopra gli altri. Sarà lui, sara il fatto che una banda ha di fronte un'esecuzione con momenti d'insieme sonori e rutilanti riesce sempre a dare il meglio di sè. E questo è certamente uno di quei casi. Molto più difficile ottenere un effetto altrettanto soddifacente da composizione terse e dalla trama sottile, se gli strumentisti non sono tutti, uno per uno, più che affidabili (e questo sarebbe forse un po' troppo per un complesso del genere). Ringrazio anche per l'occasione che mi viene data da questo CD di ammirare Giuseppe Filippa e Giuseppe Vaninetti, di cui avevo già ascoltato qualcosa, ma parecchio tempo fa. Ho apprezzato il livello di esecuzione che, per un complesso bandistico come quello in esame, mi sembra decisamente dignitoso. Forse una registrazione integralmente in studio li avrebbe favoriti di più, mentre la ripresa almeno in parte dal vivo - anche per i professionisti consumati - non è certo un vantaggio (non a caso i dischi col pubblico sono così rari). Ma una banda solo ed esclusivamente in uno studio è forse un controsenso.
Renato Meucci